T’ho ucciso in tutti i colori e mi sono rimasti solamente il bianco e il nero per amarti. Ho spento la luna e ho acceso i fari. La fiesta è grigia ma rischiara la notte, e l’asfalto corre veloce sotto il cielo. Non piove ma è umido. Sta finendo anche ottobre nel palmo d’una mano, stretta stretta, pronta per colpirti. Non provo più dolore. Non piove più sul bagnato.
130 km orari sono anche pochi per schiantarsi contro un guardrail, quindi sfioro i 150 e i 4000 giri del motore mi ricordano che sono vivo. La noia è il più vero tra i sentimenti e così una volta che avrò parcheggiato importunerò chissà che donna per farci all’odio.
Fare l’odio con la luce spenta, il cuore chiuso e la porta aperta è il miglior rimedio contro la noia. è il miglior rimedio contro la donna.
Mi hai spezzato il cuore in due parti differenti, l’una più grande e Luna più piccola. La più grande è una pompa di veleno nelle vene; mentre la Luna piccola rimane una luce sopita: il ricordo di una carezza che si è stretta in un pugno.
Questo è solamente l’incipit di un racconto inedito, che verrà inserito in una raccolta che sto scrivendo. Una raccolta basata sull’odio, su l’estremizzazione di sentimenti negativi, ma reali. I protagonisti sono violenti, abbastanza dipendenti dal sesso, un po’ assurdi: definibili pazzi. Ma sono più vicini alla realtà di molti di noi.
La raccolta è un viaggio all’interno di me stesso, scritto nero su bianco e vissuto esattamente così: senza colori. A metà tra il sogno e la realtà.
Ci sto lavorando e sto raccogliendo molto materiale, spero veda presto la sua luce.