Le labbra della Fortuna scoccheranno
l’Ora e io vi sarò paziente
Nudo nella sala d’aspetto della Vita
Il Camerino bianco e il Cuore nero
come un carbone ancora ardente
e arso, senza sete, d’una passione
oramai vana e senza sana, pianta
da ragionarci radici o fossili
per fossilizzarsi sulla Donna.
Le labbra chissà quali
pronunceranno un Destino
chiamandolo per Nome
un appello senza assenza
e un presente che non procede
e non precede un futuro
ma lo preclude e rinchiude
in una chiave senza gabbia
ma una porta dove entrare.